20 novembre 2018 - 10:08

Enel investirà 27,5 miliardi
Il piano su rinnovabili e clienti

Gli obiettivi per il 2019-2021, dividendo minimo garantito. Starace: «Oggi l’azienda è più efficiente, redditizia e con un minor livello di rischio». Reti in fibra fattore di sviluppo delle città

di Alessandra Puato

Francesco Starace Francesco Starace
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Nel giorno più atteso Francesco Starace, amministratore delegato dell’Enel, presenta a Milano un aggiornamento del piano strategico 2019-2021 che con 27,5 miliardi d'investimenti e l’annuncio di un dividendo minimo per azione soddisfa gli analisti e porta il titolo a crescere di oltre il 2% in Piazza Affari. In mattinata l’azione Enel era la migliore del listino con un andamento intorno al +1,7%. Con la diversificazione sulle energie rinnovabili e la de-carbonizzazione il gruppo prevede di aumentare il margine operativo lordo di un miliardi di euro fra quest’anno e il 2021. La stima è che nel 2021, fra tre anni quindi, il 62% dell’energia generata dal gruppo Enel sia a zero emissioni, rispetto al 48% previsto quest’anno.

Inoltre agli azionisti è stato confermato un dividendo pari al 70% dell’utile netto ordinario dal 2019 in poi. Per la prima volta si è parlato di un dividendo minimo per azione per l’intero periodo, in crescita di anno in anno.Per il 2018 il dividendo già annunciato è pari a 0,28 euro, per il 2019 il minimo previsto è di 0,32 euro, per il 2020 di 0,34 euro e per il 2021 di 0,36 euro.

Il piano triennale (nel 2021 decadrà il mandato di Starace) prevede investimenti per 27,5 miliardi di euro (+12% dal piano precedente) concentrati proprio sulle rinnovabili, e su servizi ai clienti (ai quali saranno dedicati investimenti per 4,8 miliardi) e reti. In particolare la costruzione delle reti in fibra ottica è considerata uno dei principali fattori di sviluppo delle piattaforme digitali e delle infrastrutture urbane intelligenti. La precisazione non è neutra visto che Enel è azionista al 50% di Open Fiber con Cdp che è proprietaria dell’altra metà e azionista di quella Tim con la quale il governo vorrebbe giungere a un accordo per la rete unica sulla banda ultralarga. Piano sul quale Starace è notoriamente critico. Open Fiber «è una’impresa che sta facendo un ottimo lavoro — ha detto Starace — siamo molto soddisfatti dalla performance che ci soddisfa e supera le aspettative. L’obiettivo e’ cablare l’intero Paese in tempi rapidi. Non usciremo mai da Open Fiber perche’ non e’ nelle nostre corde farlo. Non voglio commentare sul resto, sono in corso molte discussioni».

Il gruppo prevede di chiudere il 2018 con un utile netto ordinario di 4,1 miliardi di euro, che secondo le stime interne dovrebbe arrivare nel corso del piano a 4,8 miliardi nel 2019, 5,4 nel 2020 e 5,6 nel 2021. Gli investimenti sulle reti dovrebbero essere intorno agli 11,1 miliardi e contribuire ad aumentare il margine operativo lordo di circa 1,2 miliardi a fine piano. L’obiettivo per il margine operativo lordo ordinario è di 16,2 miliardi quest’anno e 19,4 miliardi nel 2021. Inoltre sarà semplificata la struttura di gruppo: «Enel continuerà ad incrementare la sua partecipazione nelle società controllate, proseguendone l’integrazione nel gruppo e razionalizzando il portafoglio tramite la rotazione degli asset, con un’ottimizzazione ulteriore del ritorno complessivo e del profilo di rischio», dice il comunicato stampa.

Starace ha definito l’Enel di oggi «un’azienda con maggiore sostenibilità, efficienza, redditività e minor livello di rischio». Inoltre ha sottolineato la strategia di remunerazione degli azionisti e la spinta sulle rinnovabili. «Dal 2015 abbiamo centrato tutti gli obiettivi tramite un miglioramento significativo della generazione dei flussi di cassa che, unito a un’accelerazione della crescita, ci ha consentito di migliorare la remunerazione dei nostri azionisti, incrementando il dividendo per azione da 0,16 a 0,28 euro nel 2018, e di aumentare il pay-out che si prevede rimanga stabile al 70% lungo tutto l’arco di piano - ha detto l’amministratore delegato dell’Enel —. Le attività nel campo delle rinnovabili e delle reti sono state il motore della nostra strategia di investimento, che si è concentrata su una riduzione del time-to-market e su un aumento del grado di flessibilità, per meglio rispondere alla progressiva trasformazione del settore. Una solida crescita industriale e i programmi di efficientamento realizzati sino ad oggi, ci hanno consentito di incrementare progressivamente l’Ebitda (il margine operativo lordo, ndr.) ordinario fino a 16,2 miliardi di euro a fine 2018, un livello che fin dal 2015 ci eravamo prefissati di raggiungere e che abbiamo costantemente confermato».

Altro capitolo è quello delle acquisizioni. «Negli ultimi tre anni, circa 8 miliardi di euro sono stati riutilizzati grazie alla gestione attiva del portafoglio, liberando fondi per semplificare ulteriormente la struttura di Gruppo e per realizzare acquisizioni», ha detto Starace. Fra queste l’ultima è Eletropaulo, «che ha accresciuto la nostra base clienti di altri 7 milioni, rafforzando la leadership globale di Enel nelle reti di distribuzione».

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