Funny Applications, le tecnologie dell'energia ripensate dai bambini

Il progetto crossmediale di Eni approda all'ebook, dopo le clip, per esplorare il modo in cui i più piccoli immaginano -tradotte sul campo- le innovazioni della multinazionale di San Donato
rosaria

Per godere dei vantaggi dell'innovazione, soprattutto sul medio-lungo termine, ci vuole tempo e c'è chi, anagraficamente, ne ha di più dalla sua parte. I bambini, ad esempio, vivranno in un futuro energeticamente diverso, dove saranno sempre più evidente gli effetti di mega trend già in atto come decarbonizzazione, economia circolare, elettrificazione della mobilità, ecc.

C'è una generazione che più di altre toccherà con mano quindi i risultati dell'evoluzione che i grandi attori dell'energia hanno vissuto negli ultimi anni, abbracciando nuovi percorsi e posizionamenti per continuare a fare il proprio business e al tempo stesso ampliarlo in nome di nuovi obiettivi strategici. Con il progetto Funny Applications, Eni, a partire dallo scorso marzo, ha deciso di mettere al centro proprio i giovanissimi, protagonisti di una serie originale da dieci puntate da tre minuti per il canale digitale - interno al suo sito- EniTv. Operazione inusuale, tanto più per un player energetico di portata globale, quella di scommettere sui bambini, per veicolare contenuti che hanno in background una matrice scientifica, tecnologica, ma si tratta della più generale voglia di raccontare l'energia semplificando, modulando il tone of voice e arrivando a un target diverso, più ampio, e in questo caso lontano dal segmento addetti ai lavori.

Partendo dalle tecnologie a cui la multinazionale italiana lavora da anni, i bambini coinvolti nel progetto Funny Applications hanno immaginato possibili applicazioni future, fantasiose ma coerenti con la visione su cui i ricercatori hanno investito tempo e risorse per approdare a risultati concreti (dal fotovoltaico organico ai concentratori solari luminiscenti). La tecnologia, ai fini della realizzazione delle clip, veniva spiegata fuori scena ai piccoli che avevano poi a disposizione del tempo per fare brainstorming e ripetere poi, a favore di telecamere, le idee maturate.

Si spazia dalla scuola girobolica, che ruota come un girasole per catturare l'energia solare utile al riscaldamento, all'Oliopark, una ruota panoramica alimentata con gli oli di cottura provenienti da tutti i ristoranti del luna park. Idea tutto sommato coerente con la tecnologia Eni nota come Waste to Fuel, messa a punto per produrre biocarburanti valorizzando la frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E poi ancora l'elettrozaino, con pannelli Opv (la sigla sta per organic photovoltaics), per ricaricare i cellulari ma anche il termos e la piscina/pista da pattinaggio che, nelle intenzioni dei bambini, dovrebbe sfruttare i vantaggi dei concentratori solari luminiscenti, i pannelli in grado di produrre energia elettrica convertendo la luce solare grazie a sottili celle fotovoltaiche presenti ai bordi.

Solo il futuro dirà se queste visioni brillanti, ma infantili, avranno qualche chance di diventare vantaggio condiviso per tutti, quindi Progresso. Un feedback tecnico però c'è giò adesso: la ricercatrice Eni Michela Bellettato commenta la fattibilità delle funny applications, che vengono tradotte in un disegno con l'aiuto di una disegnatrice professionista.

Il progetto di Eni ha una dimensione multimediale, come dimostra il recente lancio del Funny Application Book, che segue la serie per la tv sviluppata dall'agenzia Plural: un ebook gratuito che si può scaricare e stampare, per colorarlo, farsi ispirare dalle applicazioni già concepite e conoscere le tecnologie. E, naturalmente, sviluppare altre funny applications: dopotutto, gli innovatori che hanno cambiato il mondo, sono stati a loro volta tutti bambini.