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Apple: green bond da 4,7 miliardi per azzerare le emissioni entro il 2030

di Fausta Chiesa

Apple: green bond da 4,7 miliardi per azzerare le emissioni entro il 2030

Circa 200mila auto in meno sulle strade della California, in termini di produzione di CO2. È uno dei risultati che porteranno i nuovi progetti realizzati da Apple grazie al programma di green bond: 4,7 miliardi di dollari in totale, di cui 2,8 miliardi già emessi e allocati. Lo comunica la società di Cupertino, aggiungendo che nel 2020 ha finanziato 17 progetti che permetteranno di tagliare le emissioni annuali di anidride carbonica di circa 921mila tonnellate, in che equivale a togliere dalle strade 200mila auto. A livello globale, i progetti genereranno 1,2 gigawatt di energia rinnovabile, che si andranno ad aggiungere agli oltre 350 megawatt prodotti dagli impianti rinnovabili realizzati nell’ultimo anno da Apple in Nevada, Illinois, Virginia e Danimarca. I green bond di Apple sono fra i più grandi nel settore privato.

Obiettivo «carbon neutral» totale entro il 2030

Da quando, nel 2015, durante la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici (COP21) tenutasi a Parigi, è stato siglato uno storico accordo sul clima, Apple ha investito i proventi di tre green bond per sostenere iniziative internazionali volte alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. L’azienda ha emesso il suo primo green bond da 1,5 miliardi di dollari a febbraio 2016. Lo scorso luglio, Apple ha annunciato il suo piano per diventare carbon neutral a ogni livello dell’azienda, della catena di fornitura e del ciclo di vita dei suoi prodotti, entro il 2030. Apple è già oggi carbon neutral in tutti i suoi uffici nel mondo, e questo nuovo impegno tuo dire che ogni prodotto Apple venduto sarà a impatto zero sul clima entro il 2030.

Big Tech e l’impatto climatico

Le Big Tech sono nel mirino in quanto a fonti di emissioni di anidride carbonica e quindi causa dei cambiamenti climatici. I data center utilizzano quantità immense di energia per operare e raffreddare i giganteschi server su cui si appoggia dell’Internet. Nel 2008 le tecnologie digitali (Ict) hanno contribuito per il 2% alle emissioni globali di CO2; nel 2020 sono arrivate al 3,7% e raggiungeranno l’8,5% nel 2025, l’equivalente delle emissioni di tutti i veicoli leggeri in circolazione (Fonte: Lean act - Towards digital sobriety). Lo studio «Assessing ICT global emissions footprint», ipotizza che nel 2040 l’impatto del digitale arriverà al 14 per cento.

L’impegno contro le emissioni di CO2

Apple non è l’unica a dichiarare il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico e alla sopravvivenza del Pianeta. All’inizio di quest’anno, Ibm ha definito il suo piano per raggiungere zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2030. Microsoft ha riferito che le emissioni nette di anidride carbonica da essa e dalla sua catena di fornitura sarebbero state negative entro il 2030. Facebook afferma che raggiungerà zero emissioni nette di CO2 entro il 2030. Amazon ha dichiarato che raggiungerà zero emissioni nette di CO2 entro il 2040. Google è a zero emissioni di carbonio dal 2007 e punta a gestire l’intera attività senza emissioni di carbonio entro il 2030.

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