Nuovo Patto per il lavoro e per il clima: rilancio e sviluppo fondati sulla sostenibilità

Decarbonizzazione entro il 2050, passaggio completo alle rinnovabili entro il 2035 e accelerazione del superamento delle plastiche monouso

Un grande progetto di rilancio e sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La Regione Emilia-Romagna sigla il nuovo Patto per il lavoro e per il clima con 55 firmatari tra enti locali, sindacati, imprese (industria, artigianato, commercio, cooperazione), i quattro atenei regionali (Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara, Parma), l’Ufficio scolastico regionale, associazioni ambientaliste (Legambiente, Rete Comuni Rifiuti Zero), Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche (Abi).
Tra gli obiettivi del Patto c’è anche quello di accompagnare l'Emilia-Romagna nella transizione ecologica ed è per questo che gli investimenti riguardano anche l’economia verde e circolare. L'impegno è per un percorso per la decarbonizzazione prima del 2050, per il passaggio al 100% di energie rinnovabili entro il 2035 e per un'accelerazione del superamento delle plastiche monouso.

Le finalità illustrate nel documento saranno oggetto di ulteriori e successivi accordi per definire più nel dettaglio, con lo stesso metodo di confronto e condivisione, come programmare le risorse europee, statali e regionali, ordinarie e straordinarie, che l’Emilia-Romagna avrà a disposizione per un rilancio degli investimenti pubblici e privati, in un momento che rappresenta anche una grande occasione storica. L’Europa ha infatti battuto un colpo decisivo con il Next Generation EU, che destina all’Italia 209 miliardi di euro per il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Pnrr, che per i sottoscrittori del Patto dovrà vedere protagoniste le Regioni e le autonomie locali.

La Giunta regionale ha previsto nel bilancio di previsione 2021 investimenti per un miliardo mezzo di euro, nel contesto più ampio del piano di investimenti per quasi 14 miliardi di euro al 2022 presentato già prima dell’estate, anche in questo caso considerate tutte le fonti di finanziamento, per una ricostruzione partecipata e condivisa da territori, parti sociali, comunità locali.

Il Patto per il Lavoro e per il Clima indica come proprio orizzonte il 2030, assumendo una visione di medio e lungo periodo, indispensabile per affrontare la complessità dei temi aperti, allineando il percorso dell’Emilia-Romagna agli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu, dall’Accordo di Parigi e dall’Unione europea per la riduzione delle emissioni climalteranti di almeno il 55% entro il 2030.

I commenti

“In Emilia-Romagna il futuro lo costruiamo insieme – ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -. Ancora una volta dimostriamo coi fatti che si possono unire le parti per un progetto condiviso di sviluppo sostenibile, che punti al lavoro di qualità e ad una transizione ecologica non più rinviabile".
“Il Patto per il lavoro e per il clima si conferma un atto importante di democrazia e responsabilità condivisa, in rete con le più grandi progettazioni innovative del nostro Paese, e che si relaziona con l’Europa - ha sottolineato Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico, lavoro e green economy-. La grande novità di questo nuovo documento è contenuta nel titolo, che affianca al Lavoro la parola Clima, perché non c’è sviluppo senza sostenibilità ambientale, economica e sociale. Non può esistere contrapposizione fra ambiente e lavoro anzi, al contrario, proprio attraverso il green new deal e l’investimento sui saperi possiamo creare occupazione di qualità, riducendo la forbice delle disuguaglianze”.

Maggiori informazioni sul Patto per il lavoro e per il clima

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ultima modifica 2020-12-15T18:08:14+01:00
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