Nuove sedi

Peter Pichler Architecture con Arup firma il nuovo headquarter dell'azienda Bonfiglioli

La nuova sede sarà un punto di riferimento riconoscibile, un landmark che si integra con l’ambiente circostante

di Paola Pierotti

3' di lettura

Un edificio per uffici in un complesso industriale che guarda al futuro. Un'architettura trasparente che connette le persone e amplifica le relazioni, con terrazze ad ogni livello per attività lavorative di networking e con vista sull'orizzonte di Bologna. Una geometria intelligente che si confronta con l'ambiente e che sposa la logica della circolarità. Peter Pichler Architecture con Arup firma il nuovo headquarter dell'azienda Bonfiglioli, nel bolognese.

Un progetto nato da un concorso di progettazione ad inviti, voluto dal gruppo industriale a conduzione familiare ma che opera a livello globale, per creare un edificio per uffici efficiente e funzionale, che esprima la professionalità e l’innovazione dell’azienda italiana.

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Bonfiglioli è leader globale nella progettazione, produzione e distribuzione di una vasta gamma di prodotti, tra cui motoriduttori, dispositivi di azionamento, riduttori epicicloidali e inverter. Soluzioni che impattano su molti aspetti della vita quotidiana, dagli alimenti che consumiamo alle strade che percorriamo ogni giorno, dai vestiti che indossiamo alla luce elettrica che illumina le nostre case. Tre le unità di business (Discrete Manufacturing & Process Industries, Motion & Robotics e Mobility & Wind Industries) che descrivono l'ampio spettro di attività di questo hub della manifattura italiana che dà ora il via all’ultimo tassello mancante di un più ampio sviluppo chiamato EVO, il più grande sito industriale del gruppo in Italia.

EVO è stato progettato in questi ultimi anni per soddisfare i più recenti standard di efficienza energetica, offrendo prestazioni eccezionali in termini di impatto ambientale: è alimentato ad esempio da un impianto fotovoltaico da 3 MW di potenza di picco, installato non solo sulle coperture degli impianti esistenti, ma anche sulle coperture leggere del parcheggio. La nuova sede, progettata da Peter Pichler Architecture, sarà come NZEB, con pompe di calore geotermiche e soffitti radianti per risparmiare ulteriormente energia e ottenere il miglior comfort interno possibile.

La nuova sede sarà un punto di riferimento riconoscibile, un landmark che si integra con l’ambiente circostante. “Approccio radicale alla sostenibilità” e “geometria intelligente” sono i driver del progetto studiato a partire dalla volontà di introdurre nel nuovo edificio la tipologia a corte, com'è per gli altri volumi del masterplan: un cortile con un giardino verde al piano terra, che aiuta anche per la ventilazione naturale.

La nuova sede Bonfiglioli

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“Tendendo conto delle condizioni di luce solare locale, si sceglie di inclinare il tetto dell’edificio – spiegano i progettisti – e la facciata rivolta a nord viene ampliata per massimizzare gli spazi di lavoro con condizioni di luce naturale indiretta. Allo stesso tempo, questa soluzione riduce la facciata rivolta a sud, migliorando il comfort interno. Una sorta di celebrazione della luce del nord indiretta espressa dalla geometria dell’edificio”.L'involucro a sud e la copertura della sede saranno caratterizzati da una seconda pelle costituita da una rete continua plissettata di alluminio, progettata e realizzata su misura per il progetto. Questa seconda pelle filtra la luce per ottenere un ambiente di lavoro interno confortevole; non solo, dal punto di vista dell'estetica, richiama i trucioli metallici che vengono prodotti quotidianamente come sottoprodotto della filiera aziendale.Internamente i dipartimenti sono stati distribuiti sui diversi piani, disposti tendendo conto del livello di relazione con il pubblico e delle funzioni contigue degli edifici vicini. Per aumentare la connettività tra i reparti e la mobilità delle persone che vi lavorano, gli spazi più grandi sono stati suddivisi in due livelli, collegati internamente con una scala a chiocciola attraverso un generoso spazio a doppia altezza.

“Un edificio per uffici per oggi e per il futuro: da qui la volontà di garantire la massima flessibilità interna riducendo al minimo i pilastri e portando la struttura portante in facciata: un esoscheletro in acciaio – racconta Gianmichele Melis, Associate Director di Arup - che evidenzia il carattere tecnico e industriale e ne accentua la verticalità, e la copertura diventa quasi una quinta facciata”.

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