La transizione ecologica nel Piano nazionale di ripresa e resilienza

Pnrr al vaglio del Parlamento prima della trasmissione alla Commissione europea entro aprile 2021

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza - Pnrr, approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021 e che dovrà passare al vaglio del Parlamento prima della trasmissione alla Commissione europea entro il mese di aprile 2021, delinea un'azione di rilancio del Paese guidata da obiettivi di policy e interventi connessi a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

La transizione ecologica sarà la base del nuovo modello economico e sociale di sviluppo su scala globale, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Per avviarla sarà necessario, in primo luogo, ridurre drasticamente le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo; in secondo luogo occorre migliorare l’efficienza energetica e nell’uso delle materie prime delle filiere produttive, degli insediamenti civili e degli edifici pubblici e la qualità dell’aria nei centri urbani e delle acque interne e marine.

La riconversione ecologica può e deve rappresentare anche un terreno di nuova competitività per molta parte del nostro sistema produttivo. Servono grandi investimenti per indirizzare le filiere industriali dell’energia, dei trasporti, della siderurgia, della meccanica e della manifattura in generale verso prodotti e processi produttivi efficienti riducendo gli impatti ambientali in misura importante, in linea con i più ambiziosi traguardi internazionali in materia, così come sono necessari investimenti nell’agricoltura sostenibile e di precisione, e nell’economia circolare, a partire dal Mezzogiorno, permettendo di conseguire una maggiore armonia con la natura, pur nel contesto di una società a forte vocazione industriale. Gli investimenti sull’economia circolare intervengono su un processo volto a produrre materie prime secondarie da materiali di scarto per rendere l’Italia meno dipendente dall'approvvigionamento di materie prime e conseguentemente più forte e competitiva sui mercati internazionali. A questo scopo gioca un ruolo strategico il sistema agricolo e forestale che, tramite il presidio e la gestione sostenibile del territorio nazionale, è in grado di assorbire una significativa quota delle emissioni di gas clima alteranti del sistema Paese, come evidenziato dallo European Green Deal.

Il Pnrr si articola in 6 missioni che rappresentano aree tematiche strutturali di intervento: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4. Istruzione e ricerca; 5. Inclusione e coesione; 6. Salute.

Missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica

La missione si struttura in 4 componenti ed è finalizzata a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana coerentemente con il green deal europeo e il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima - Pniec.
La prima componente, Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare, punta da un lato a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando la logistica e competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, dall’altro allo sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie e all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare. La strategia sull'economia circolare è finalizzata a ridurre l’uso delle materie prime naturali, di cui il pianeta si va progressivamente impoverendo, utilizzando materie prime secondarie prodotte da scarti, residui o rifiuti. Per incrementare il tasso di circolarità in Italia vengono proposti interventi per la realizzazione di impianti di trasformazione dei rifiuti finalizzata al loro recupero, partendo in particolare dai rifiuti da raccolta differenziata. La strategia sull’economia circolare interviene su un processo lungo e complesso teso a rendere l’Italia meno dipendente dall'approvvigionamento di materie prime e conseguentemente più forte e competitiva sui mercati internazionali. Per potenziare gli interventi verrà costituito un fondo operativo per far leva sulle risorse del Pnrr, destinato a favorire lo sviluppo dell’economia circolare.
La seconda componente, Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile, ha come obiettivo l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito, inclusa quella dell’idrogeno. Un contributo rilevante verrà dai parchi eolici e fotovoltaici offshore. Nell'industria siderurgica primaria, l'idrogeno rappresenta in prospettiva un’alternativa al gas naturale per la produzione di Ferro ridotto diretto - Dri. In linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, è previsto un investimento per lo sviluppo del Dri connesso al progetto di decarbonizzazione dell’ex Ilva a Taranto e alla transizione per la produzione di acciaio verde in Italia. Una specifica linea di azione è rivolta allo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto rapido di massa e delle ciclovie e a un imponente rinnovamento del parco circolante di mezzi per il trasporto pubblico locale. Enti locali e regioni saranno un attore fondamentale nella definizione e implementazione di questa linea di azione. La distribuzione territoriale degli investimenti di questa componente dedicherà una quota significativa di risorse, superiore al 34%, al Mezzogiorno.
La terza componente, Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici, punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Priorità sarà data alle scuole, agli ospedali e alle case di edilizia popolare.
La quarta componente, Tutela del territorio e della risorsa idrica, prevede rilevanti interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi, sugli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche e sulle infrastrutture verdi urbane.

Obiettivi generali della missione

  • Rendere la filiera agroalimentare sostenibile, preservandone la competitività.
  • Implementare pienamente il paradigma dell'economia circolare
  • Ridurre le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi 2030 del Green Deal
  • Incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e sviluppare rete trasmissione
  • Promuovere e sviluppare la filiera dell'idrogeno
  • Sostenere la transizione verso mezzi di trasporto non inquinanti e le filiere produttive
  • Migliorare l'efficienza energetica e la performance antisismica degli edifici
  • Assicurare la gestione sostenibile della risorsa idrica lungo l'intero ciclo
  • Contrastare il dissesto idrogeologico ed attuare un programma di riforestazione
  • Migliorare la qualità delle acque interne e marine

Risorse impiegate nella Missione (miliardi di euro)

Agricoltura sostenibile ed economia circolare: 6,3
Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile: 18,2
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici: 29,35
Tutela del territorio e della risorsa idrica: 15
Totale: 68,9

Piano nazionale di ripresa e resilienza

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ultima modifica 2021-01-21T20:16:38+02:00
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