Il corrispettivo per la valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata riconosce ai membri delle configurazioni di autoconsumo diffuso il minor utilizzo del sistema elettrico per il trasporto dell’energia. Per questa ragione questo tipo di contributo non dipende dalla tipologia di impianto di produzione ma dall’effettiva distanza geografica fra la produzione e il consumo di energia.

Il corrispettivo unitario viene calcolato mensilmente moltiplicando l’energia autoconsumata per un corrispettivo unitario forfettario definito annualmente da Arera, somma della parte unitaria variabile della tariffa di trasmissione per le utenze in bassa tensione e del valore più elevato della componente variabile di distribuzione per le utenze altri usi in bassa tensione. Per il 2024 la tariffa di trasmissione è pari a 10,57 euro/MWh, mentre la componente di distribuzione è 0,65 euro/MWh.

Nel caso di Gruppo di autoconsumo collettivo,  nei quali l’autoconsumo avviene all’interno del medesimo edificio,  è previsto un contributo aggiuntivo dovuto alle perdite di rete evitate. Il coefficiente delle perdite di rete evitate (cPR) varia a seconda del livello di tensione e del prezzo zonale di mercato, per il 2023 i valori sono 1,5 euro/MWh in bassa tensione e 3,3 euro/MWh in media tensione.