Comunità energetiche e autoconsumo collettivo

Incentivi previsti per impianti a fonti rinnovabili inseriti in sistemi di autoconsumo collettivo e in comunità energetiche

Il 24 gennaio 2024 è entrato in vigore il decreto ministeriale che stabilisce i nuovi incentivi per l’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in "configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile" (CACER), comprendenti i sistemi di autoconsumo individuale o collettivo e le comunità energetiche rinnovabili (CER). Questi nuovi incentivi si applicheranno fino al trentesimo giorno successivo alla data del raggiungimento di un contingente di potenza incentivata pari a 5 GW, e comunque non oltre il 31 dicembre 2027.

La CER è un soggetto legalmente costituito formato da un insieme di cittadini, PMI, enti territoriali e autorità locali (inclusi Comuni, cooperative, enti di ricerca, istituti religiosi e del terzo settore), i quali condividono l’elettricità rinnovabile prodotta da impianti degli associati alla comunità. L'elettricità può essere condivisa tra i diversi soggetti – produttori, consumatori e prosumer – localizzati dentro un medesimo perimetro afferente alla stessa cabina di trasformazione primaria.

La potenza massima del singolo impianto (o dell'intervento di potenziamento) facente parte di una CER può essere al massimo di 1 MW. Tra gli altri requisiti richiesti, è previsto che la CER sia già regolarmente costituita alla data di entrata in esercizio degli impianti che accedono al beneficio, escludendo così dall'incentivo gli impianti allacciati prima della costituzione della CER stessa.

L'incentivo è composto da una tariffa incentivante riconosciuta dal GSE per un periodo di 20 anni, a partire dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto FER, sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa. Il valore della tariffa incentivante, costituita da una parte fissa e da una parte variabile, cambia in funzione della taglia dell’impianto e del prezzo di mercato dell’energia, secondo lo schema riportato nella seguente tabella.

Potenza impianto Tariffa incentivante
potenza < 200 kW 80 €/MWh + (0 - 40 €/MWh)
200 kW < potenza < 600 kW 70 €/MWh + (0 - 40 €/MWh)
potenza > 600 kW 60 €/MWh + (0 - 40 €/MWh)


A ciò va aggiunto l'ulteriore corrispettivo ARERA di valorizzazione per l’energia autoconsumata.

Per i soli impianti fotovoltaici, è prevista inoltre una maggiorazione di 4 euro per ogni MWh prodotto e condiviso nelle regioni del centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo) e di 10 euro per ogni MWh prodotto e condiviso nelle regioni del nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto).

Per le sole CER i cui impianti di produzione si trovano in Comuni con meno di 5mila abitanti, alla tariffa incentivante si aggiunge un contributo in conto capitale, pari al massimo al 40% del costo dell’investimento, finanziato con le risorse del PNRR.

Il contributo in conto capitale è pari a:

• 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW;
• 1.200 €/kW per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
• 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
• 1.050 €/kW per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

Il contributo scadrà a dicembre 2025, compatibilmente con le scadenze fissate dal PNRR.

Chi usufruisce del contributo PNRR o di altri contributi in conto capitale, sempre nella misura massima del 40%, subirà una decurtazione del 50% della tariffa incentivante. Nel caso di contributi in conto capitale superiori al 40% del costo dell’investimento, si perderà del tutto il diritto alla tariffa incentivante per l’energia elettrica prodotta dall’impianto in questione.

Beneficiari

  • Imprese
  • Cittadini
  • Enti territoriali
  • Autorità locali

Chi lo gestisce

  • Gestore servizi energetici (GSE)
  • ARERA

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