La Regione Emilia-Romagna, attuando le disposizioni europee e nazionali in materia di efficienza energetica nel settore edilizio, si è dotata fin dal 2004 (legge regionale n. 26 del 23 dicembre 2004) di un sistema normativo regionale in materia di requisiti minimi e di attestazione della prestazione energetica degli edifici.

Tale disciplina regionale è stata poi attuata e ridefinita dal 2015 mediante due distinti provvedimenti:

● la D.G.R. 967/2015 in materia di requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici;

● la D.G.R. 1275/2015 sul sistema degli Attestati di Prestazione Energetica degli edifici.

La D.G.R. 967/2015 (aggiornata per ultimo con la D.G.R. 1261/2022) definisce, tra le altre cose, i valori prestazionali limite nel caso di interventi edilizi, introduce l’obbligo di costruire i nuovi edifici “a energia quasi zero” (Nearly Zero Energy Building - NZEB), stabilisce le quote minime di energia termica ed elettrica da soddisfare tramite il ricorso alle fonti rinnovabili e introduce l’obbligo di installare infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.

La D.G.R. 1275/2015 (aggiornata per ultimo con la D.G.R. 1385/2020) disciplina invece il meccanismo regionale degli Attestati di Prestazione Energetica e del relativo sistema di controllo di conformità, operativo dal 2016.

La Regione ha inoltre definito azioni specifiche all’interno degli strumenti di pianificazione.

Nel Piano Energetico Regionale 2030 (PER) il tema della riqualificazione energetica degli edifici privati e pubblici è centrale.

L’Asse 4, “Riqualificazione del patrimonio privato” della proposta di Piano attuativo triennale 2022-2024 del Piano energetico regionale (approvata con delibera n. 1091 del 27 giugno 2022), indica in modo dettagliato gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna intende perseguire nel triennio. In particolare, l’obiettivo è di raggiungere un tasso annuo di ristrutturazioni del patrimonio edilizio privato del 5% (attualmente è del 2%). Per raggiungere tale risultato è necessario ridurre gli ostacoli esistenti lungo la catena della ristrutturazione, dalla concezione del progetto al suo finanziamento fino al completamento dei lavori, con azioni politiche, strumenti di finanziamento e dispositivi di assistenza tecnica.

L’Asse 5 “Rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio pubblico” della proposta di Piano attuativo triennale 2022-2024 del Piano energetico regionale è dedicato al ruolo delle Amministrazioni Pubbliche e degli edifici pubblici . La Regione Emilia-Romagna, infatti, intende continuare nel percorso di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico, favorendo le riqualificazioni profonde e basate su tecnologie innovative e sulla trasformazione in “edifici ad energia quasi zero” (NZEB), coerentemente con la strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale.

Tale obiettivo sarà perseguito anche in attuazione della Priorità 2 del Programma Regionale FESR 2021-2027 “Sostenibilità, decarbonizzazione, biodiversità e resilienza”, attraverso l’Obiettivo specifico 2.1 “Promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra” che prevede una specifica azione destinata alla “Riqualificazione energetica negli edifici pubblici inclusi interventi di illuminazione pubblica”.

Tali previsioni sono coerenti con quanto riportato nel documento “Patto per il lavoro e per il Clima”, sottoscritto dalla Regione con le istituzioni e le parti sociali, che impegna il sistema regionale ad attuare strategie in linea con quelle del Paese e dell’Unione europea verso la neutralità climatica al 2050 e di rilancio e transizione verso un’economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.