Certificazione ed efficienza energetica negli edifici privati

Gli edifici sono un cardine delle politiche energetiche a livello europeo, nazionale e regionale, in quanto ad essi si possono attribuire buona parte dei consumi di energia e delle emissioni. Il settore civile è responsabile di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2 del nostro Paese.

È pertanto evidente l’importanza degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici per raggiungere gli obiettivi energetici e di decarbonizzazione entro il 2030 e il 2050 delineati a livello europeo nell’ambito delle iniziative di attuazione del Green Deal europeo, a livello nazionale dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e a livello regionale dal Piano Energetico Regionale (PER 2030) e dal Patto per il lavoro e per il Clima. Vi è, inoltre, uno stretto legame tra il raggiungimento degli obiettivi climatici e di transizione energetica e la realizzazione del Piano europeo di ripresa e resilienza. Sul tema della riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare privato, infatti, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) concentra le risorse (quasi 14 miliardi di €) soprattutto sul prolungamento al 2023 del Superbonus 110% (investimento 2.1 della M2C3).

In questo contesto, e anche in ragione della crisi energetica che stiamo affrontando, il tema della riqualificazione energetica del costruito rappresenta una sfida ma anche un’opportunità enorme per lo sviluppo sostenibile del sistema regionale. Per questo, sulla riqualificazione energetica degli edifici la Regione Emilia-Romagna pone particolare attenzione e sul tema è intervenuta in più occasioni sia attraverso strumenti di Pianificazione e programmazione territoriale, sia con atti normativi sulle prestazioni energetiche degli edifici.

Con la DGR 967/2015 (modificata dalla DGR 1261/2022), la Regione Emilia-Romagna è intervenuta per disciplinare gli interventi edilizi sugli edifici pubblici e privati in relazione al miglioramento energetico dell’involucro e degli impianti termici. Tali interventi possono interessare una riqualificazione energetica parziale dell’edificio, oppure possono comprendere una ristrutturazione completa. In alcuni casi di ristrutturazione o riqualificazione energetica sono previsti anche interventi alla modifica degli impianti termici in modo da prevedere la produzione di energia da fonti energetica rinnovabile.

La riqualificazione del patrimonio privato nel Piano Attuativo 2022-2024 del PER

L’Asse 4, “Riqualificazione del patrimonio privato” del Piano attuativo triennale 2022-2024 del Piano energetico regionale (PER) 2030, indica, invece, in modo dettagliato gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna intende perseguire nel triennio. In particolare, l’obiettivo è di raggiungere un tasso di ristrutturazioni edilizie del 5% anno (attualmente il tasso è del 2%). Tale obiettivo sarà perseguito ritenendo prioritario intervenire nei seguenti ambiti:

  • rigenerazione dell’edificato esistente per minimizzare il consumo di suolo, favorendo interventi anche su micro-aggregati di edifici contigui (micro-rigenerazione);
  • miglioramento continuo della qualità (energetica, strutturale, ambientale) del costruito
  • superamento della riqualificazione energetica dell’edificio come modalità di intervento a sé stante tendendo ad una visione integrata rispetto ad altri aspetti: risposta sismica, gestione delle utenze e dei consumi, benessere abitativo, ecc., ovvero considerare l’edificio come “sistema”.

Per raggiungere tali obiettivi è necessario ridurre gli ostacoli esistenti lungo la catena della ristrutturazione, dalla concezione del progetto al suo finanziamento fino al completamento dei lavori, con azioni politiche, strumenti di finanziamento e dispositivi di assistenza tecnica.

Inoltre, le politiche regionali tenderanno a favorire la diffusione di un nuovo modello che persegua un disegno strategico condiviso con le comunità locali e fondato su un cambio del paradigma della pianificazione e della progettazione degli interventi, passando da un approccio settoriale ad uno integrato, che riesca al contempo a migliorare le prestazioni sismiche, termiche, vivibilità e salubrità degli ambienti. A tal fine risulta fondamentale l’utilizzo efficace dei fondi europei, la stabilizzazione del quadro incentivante, rendendo strutturali alcune misure (ad es. le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni o riqualificazioni energetiche), la semplificazione delle procedure edilizie e di accesso agli incentivi, la collaborazione tra enti pubblici e professionisti.